Di ritorno Cambogia 2010

 

 

Di ritorno…

 

Eccomi qua di nuovo a Milano al freddo e al solito grigio che mi mancava un po’, ma solo un po’…!

GRAZIE ANCORA A TUTTI!!!

 

Prima di partire sono riuscito a contattare un quarto posto al quale avevo mandato una mail molto tempo fa. Mi hanno risposto il 21 dicembre e così ho cambiato il percorso del viaggio, iniziato nella provincia di Battambag. A circa 80 km di Battambang, nel villaggio di Kompong Kau, si trovano in una casa piuttosto modesta un gruppo di 25 ragazze tra i 12 e 15 anni, tutte con figli venuti al mondo dopo violenze sessuali (una era in attesa al sesto mese). Tutte sieropositive. Tutte cambogiane, vendute dalle famiglie al mercato della prostituzione, poi abbandonate quando sono rimaste incinta (ovvio la parola preservativo è qualcosa di sconosciuto). Vivono accampate in questa casa dove oltre alle pareti non c’è quasi niente. Ho iniziato comprando letti per le mamme e culle per i bambini, lenzuoli e asciugamani. Poi vestiti per tutti, un frigo, una cucina a gas, tv, stereo e, ovvio, l’immancabile impianto karaoke.

 

Loro frequentano (mi sembra con molta poca voglia) la scuola che dista tre km dal villaggio. Ho comprato delle biciclette in modo che sarà più facile raggiungerla. Anche ovviamente cartelle, quaderni, matite e tutto il corredo per la scuola. Un giorno le ho accompagnate a scuola e ho portato un po’ di cose che mancavano, come un paio di tv grandi, uno stereo con casse gigante e microfoni, il tutto ovviamente firmato Suony (la concorrenza cinese della Sony!) e tanti libri scolastici. Mi è toccata pure una lezione come professore d’inglese…

 

Quella sera al villaggio proiettavano un film d’amore indiano doppiato in Khmer (e non sincronizzato ovvio!). Le ragazze (adorabili) non potevano mancare all’appuntamento mondano e cosi mi sono subito due ore di questo film e vi garantisco che era davvero… interessante. Ma cosa non si fa per loro.:)

 

Dopo quattro giorni meravigliosi con loro sono tornato nella capitale Phnom Penh e di là sono partito per la seconda tappa. Il villaggio di Soung a nord est della capitale, dove vivono circa 80 ragazzi tra i 4 e i 16 anni tutti raccolti dai monaci dalle strade di Phnom Penh, salvandoli dalla prostituzione e dal mercato fiorente della pedofilia. Campano grazie alla vendita di prodotti alimentari fatti da loro. Per loro non doversi più prostituire è come vivere in paradiso, ma lo stesso sono in una situazione molto precaria. Ed è là che Coccole si fa vedere… Qui ho comprato di tutto, prima abbiamo arredato la casa in modo completo e poi per loro ho preso vestiti nuovi (compresi le immancabili mutande per i maschi Celvin Klen…), giochi per i piccoli, i cellulari alla moda (che il mio sembrava davvero vecchio al confronto!), 80 biciclette e tre motorini in modo che possano andare in città a vendere i loro prodotti. E, dulcis in fundo, 45 galline, tre mucche e tre pecore (almeno, assomigliavano a delle pecore…).

 

Poi sono rientrato di nuovo a Phnom Penh e da lì ho raggiunto il terzo indirizzo, nella provincia di Kompot. Il Villaggio si chiama Damnak Trach e nella struttura dove sono stato vengono accolti bambini tra i 4 e i 9 anni vittime della pedofilia e del mercato della pornopedofilia. Là devo ammettere la situazione è molto pesante. I bambini, tanti, molti appena arrivati, sono chiusi e tristi, di sorrisi non se ne vedono proprio. Non riuscivo nemmeno a comunicare con loro né avvicinarmi. La maggior parte era segnato fisicamente con cicatrici, segni di bruciature di sigarette, e una bambina di quattro anni aveva i polsi tagliati con i segni delle manette.

Lì ho comprato tutte le cose che i bambini sognano di avere, ma giuro, non ho visto nemmeno un sorriso.

Non vedevo l’ora di andarmene, anche per me era troppo.

 

L’ultima tappa nella provinicia di Kratie, al villaggio Thma Kre, un posto incantevole lungo il fiume Mekong, insieme a ragazze di etnia Pnong, un’etnia molto perseguitata dai Khmer rossi. Molte, sono diventate madri in seguito a violenze sessuali. Sono adolescenti, hanno circa 14-16 anni e già uno o due bambini da mantenere, vivono insieme in una casa per evitare di cadere di nuovo nel mondo della prostituzione. Le aiuta la gente del villaggio, ma anche la vendita di cibi preparati da loro. Anche là non ho proprio risparmiato… Mobili, elettrodomestici, vestiti per loro e per i piccoli, giochi. Galline, anatre, allacciamento alla corrente elettrica, un po’ di sacchi di riso e altre scorte alimentari e per manifestare la loro gratitudine (che sinceramente già vedevo nei loro occhi e mi bastava) mi cucinavano la loro specialità, le polpette di pesce di fiume con salsa di cocco , “leggermente” piccanti, ma buone da morire. Ed era fatto con il cuore! Più di cosi!!!!!!!

 

E’ finito anche per questa volta. E’ sorprendente che ogni volta sembra la volta più bella… e sono sicuro che la prossima sarà ancora meglio….

 

Tutto questo lo posso fare grazie a voi!!!!

GRAZIE ANCORA!

 

Nir

Di ritorno Cambogia 2010ultima modifica: 2010-01-17T12:16:00+01:00da coccoledinir
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3 pensieri su “Di ritorno Cambogia 2010

  1. Sei raro anzi….rarisimissimo…..siamo orgogliosi di averti come amico! Ti vogliamo bene…un lungo bacio sulla vetrina del tuo negozio… ti abbracciamo forte micia roby camilla nina sheva

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